In un contesto in cui i consumatori cinesi stanno dando sempre maggiore priorità al benessere fisico e mentale, la Commissione Nazionale per la Salute cinese ha recentemente annunciato una campagna triennale intitolata “Anno della gestione del peso”, presentata durante la terza sessione del 14° Congresso Nazionale del Popolo. Questa iniziativa fa parte di una più ampia strategia volta a promuovere stili di vita più sani e prevenire le malattie croniche causate da alimentazione scorretta e sedentarietà, riconoscendo ufficialmente il benessere come una questione di interesse nazionale.
Le recenti politiche governative si inseriscono in un momento in cui l’atteggiamento del pubblico cinese verso salute e fitness sta già cambiando rapidamente. In tutto il Paese, il concetto di “allenarsi per dimagrire” sta cedendo rapidamente il passo a un approccio incentrato su forza, energia ed equilibrio emotivo. L’era post-pandemia ha portato nuove abitudini: sempre più persone oggi si allenano non tanto per apparire, quanto piuttosto per gestire lo stress, migliorare le difese immunitarie e sentirsi più forti nella quotidianità. Il fitness sta assumendo un nuovo valore aspirazionale: meno orientato al raggiungimento di modelli estetici ideali, e più focalizzato sul benessere personale e sostenibile. In breve, sta diventando uno stile di vita.
Uno dei primi settori ad aver beneficiato di questa svolta culturale è quello degli integratori alimentari. Nel 2023 il mercato cinese degli integratori ha raggiunto un valore di 299 miliardi di RMB, senza alcun segnale di rallentamento. Secondo gli analisti, entro il 2028 il settore potrebbe superare i 27 miliardi di dollari. Le ragioni di questo boom sono evidenti: una classe media in espansione con maggiore potere d’acquisto, una crescente attenzione alla salute dopo il COVID e una popolazione sempre più anziana che cerca soluzioni preventive. I consumatori si rivolgono agli integratori per esigenze che spaziano dal rafforzamento del sistema immunitario (indicata dal 77% degli utilizzatori), alla gestione dello stress (47%), fino ad arrivare a benefici estetici per pelle e capelli (28%). Quello che un tempo era considerato un mercato di nicchia sta diventando parte integrante della quotidianità, e rappresenta oggi una delle opportunità di crescita più dinamiche nell’economia dei consumi cinese.
Il boom del benessere in Cina non riguarda solo la salute fisica. Mentre il governo è impegnato a promuovere politiche anti-obesità, un numero sempre maggiore di giovani consumatori sta iniziando a rivolgersi verso l’interno, spostando l’attenzione dal corpo alla mente. Al centro di questa evoluzione c’è il movimento “corpo-mente-spirito” (身心灵), una corrente culturale discreta ma potente, radicata nelle tradizioni taoiste e buddiste e oggi reinterpretata in chiave urbana. In una società dominata dalla pressione e dall’ansia da prestazione, la quiete non è soltanto una nuova aspirazione, ma sta diventando una vera e propria forma di ribellione.
Le app di meditazione ne sono state il primo segnale. Piattaforme come Flow, Tide e Heartly Lab offrono momenti di mindfulness brevi, progettati per la vita frenetica delle città – dalla respirazione guidata alle storie rilassanti per favorire il sonno – e stanno rapidamente assumendo una popolarità simile a quella che aveva lo yoga cinque anni fa. Anche il retail segue questa tendenza: marchi come Lululemon, ad esempio, in Cina vanno ormai oltre l’athleisure, organizzando nei propri negozi esperienze di benessere emotivo, bagni sonori e workshop di meditazione, trasformando così gli spazi commerciali in veri e propri luoghi dedicati alla consapevolezza interiore.
E con il diffondersi di una certa insofferenza verso il mondo digitale, molti scelgono direttamente di disconnettersi, non più necessariamente attraverso vacanze di lusso, ma preferendo esperienze di tranquillità assoluta. Ritiri nei templi, weekend dedicati alla sound healing e soggiorni spirituali in luoghi come Hangzhou e Yangshuo stanno ridefinendo il concetto stesso di viaggio. Insomma, la vera domanda quando si programma un viaggio oggi potrebbe non essere più “Dove posso andare?”, bensì “Quale luogo può aiutarmi a farmi stare bene?”
In Cina sta cambiando anche il modo in cui si pensa al cibo: non più soltanto un mezzo per nutrirsi, ma uno strumento per ritrovare equilibrio, guarire e mantenere sotto controllo il peso. Tuttavia, le intenzioni positive non sempre portano a risultati salutari. Farmaci GLP-1 come Ozempic e Wegovy, inizialmente destinati esclusivamente al trattamento del diabete, stanno ora diventando popolari come soluzioni rapide per ridurre l’appetito, generando ciò che molti definiscono una vera e propria “epidemia da Ozempic” nelle grandi città cinesi.
Ma la trasformazione più profonda sta avvenendo a tavola. I superfood, prima considerati una moda occidentale, oggi trovano spazio in perfetta sintonia con la tradizionale visione cinese del cibo come medicina. Su Xiaohongshu, l’hashtag #超级食物 (superfood) ha superato i 430 milioni di visualizzazioni, con contenuti che spaziano dalle tisane detox agli snack per la regolazione ormonale. Marchi come Chi Forest guidano questo trend con tè dimagranti a base di barba di mais, mentre altri puntano su ingredienti come i fagioli neri, utilizzati nella Medicina Tradizionale Cinese per sostenere la produzione di estrogeni e favorire capelli più sani. La salute femminile è sempre più al centro dell’attenzione, con superfood promossi specificamente per l’equilibrio ormonale, la stabilità emotiva e una pelle più luminosa. Con l’aumento dello stress e dell’esaurimento fisico e mentale, i consumatori scelgono sempre più spesso bevande ricche di nutrienti, erbe capaci di abbassare il cortisolo e snack probiotici, integrandoli nelle proprie routine quotidiane di cura personale.
Il boom del wellness in Cina non sta trasformando soltanto fitness e alimentazione, ma anche il mondo della skincare. Ora che salute e bellezza si intrecciano sempre di più, i consumatori cercano attivamente prodotti in grado di migliorare sia l’aspetto estetico sia il benessere generale.
Una delle aziende che stanno guidando questa evoluzione è la Shandong Freda Biotech, impegnata nello studio di come la salute della pelle sia influenzata da cambiamenti fisiologici più ampi, specialmente nelle persone obese, un gruppo spesso trascurato dal settore beauty. Recenti ricerche dell’azienda collegano l’obesità a squilibri nel microbioma cutaneo, che possono causare problematiche come secchezza e produzione eccessiva di sebo. Conosciuta già per le sue innovazioni nell’acido ialuronico e nelle tecnologie a base di collagene, l’azienda sta ora orientando la propria esperienza biotecnologica verso prodotti skincare più inclusivi e basati sulla ricerca scientifica.
È evidente che in Cina il rapporto con la salute stia attraversando una trasformazione profonda. I confini tra fitness, alimentazione, bellezza e mindfulness si fanno sempre più sfumati, e il wellness sta emergendo non come una semplice moda passeggera, ma come un vero e proprio cambiamento culturale, che offre ai brand nuove possibilità creative per coinvolgere i consumatori in modi più significativi. Che sia finalmente arrivata la fine dell’era della “magrezza fine a sé stessa”?